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Amore solare instabile, 2001, olio su tela, cm 160 x 160 | |||||||
Antologia critica | |||||||
(...) Non fosse la sontuosità ritornante dell’impianto monocromatico, non fosse la distensione della trama di un racconto spazialmente più complicato, si potrebbe — in Amore solare instabile del 2001 e in Occhio spaziale del 2003 — azzardare qualche analogia con il senso delle coeve proposizioni, in scrittura di puro riscontro di ascolto interiore, del Max Ernst dell’Elogio degli uccelli del ’59: vere animule impegnate a regolare la vita che esce dal suo intrico e cerca la libertà del canto, la follia leggera del volo; Laplop è il superiore di questa migrazione des oiseaux de la liberté. Il che può anche offrire indicazioni sulla rotta singolare e sufficientemente solitaria seguita da Notari, nel panorama dell’arte in Europa nella seconda metà del Novecento, che vedevano, come pretese espressioni avanzate, da una parte la pratica oggettuale “poverista” combinarsi con la rastremazione d’immagine “concettuale” e, dall’altra, una riduzione dell’esercizio pittorico ad una riflessione sul plotter painting quale aspetto più radicale di una visione nella quale “la vuota linearità del tempo si spezza”. (...)
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Accadde il miracolo, 2002, olio su tela, cm 160 x 160 ![]() |
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