romano notari

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Processo ai Mangiatutto, 1966, china su carta, cm 17 x 26

 
     
     
     
  Antologia critica    
 

(...) E se facciamo attenzione ai titoli di ogni opera, che, come è naturale in una pittura di visione, sono pieni di significato, vi vedremo ritornare con molta frequenza il termine “processo”;questa è la parola che Notari usa per definire la maggior parte degli eventi che si compiono nelle sue opere, in ogni opera un processo diverso. Diciamo subito che in questa denominazione è implicito innanzitutto quell’elemento di vita in crescita al quale siamo già arrivati seguendo altre vie. Processo infatti è qualcosa che avviene nell’opera (anzi l’opera esiste proprio in funzione di questo avvenimento); è quindi un fattore dinamico, elemento fondamentale di vita. L’opera è così intesa come un organismo all’interno del quale le strutture non sono fissate per sempre in una funzione assoluta, ma partecipano di un movimento, di una possibilità di sviluppo e di modificazione che rimanda al futuro. Processo è quindi il senso del divenire; le cose, le presenze, i simboli delle essenze umane, i germi della vita, che si raggruppano, si dispongono in immagine, sono pronti ad aprirsi o, se chiusi, a conservare inalterate queste possibilità per il momento destinato. Processo è insomma la presenza, nell’opera, del tempo. (...)

 

Roberto Tassi, Notari. 10 tavole a colori 1968-1970, Edizioni Galleria delle Ore, Milano, 1970.

 
     
     
     
  Condizione umana nel 2000, 1966, grafite su carta, cm 61 x 47  
  Addio Mister X, 1966, grafite su carta, cm 60 x 45