romano notari

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Condizione umana nel 2000, 1966, grafite su carta, cm 61 x 47

 
     
     
     
  Antologia critica    
 

(...) Ora i temi fondamentali di Notari, che in queste opere si sono precisati, vengono arricchiti dal nuovo tema dei voli spaziali. La ricerca e l’immaginazione di Notari si erano fin dall’inizio rivolte alla creazione di un mondo fantastico, in cui lo spazio non era localizzato, non trovava un riscontro obbiettivo, restava quindi aperto alla possibilità di riferimento ad altri mondi; c’è sempre stata in Notari l’idea di un rapporto cosmico, della possibilità immaginativa di abbracciare tutto il creato, senza preoccuparsi di differenziarlo, come se le forze cosmiche che lo reggono fossero uguali in ogni punto. “Credo nella bellezza del nostro e degli altri mondi” dice Notari con semplice naturalezza, quasi l’occhio interno della sua visione gliene avesse già data la prova. Questa posizione precorre e spiega il più chiaro enunciarsi delle opere degli ultimi tempi. In quel momento invece, anni ’63-’66, è l’episodio della conquista umana dello spazio extraterrestre che viene incontro ai desideri e ai problemi della sua immaginazione; così in questo gruppo di opere entra la nuova esperienza come Fotografia del 2000 o Processo agitato per corpo estraneo piovuto dal cielo o, in Aprimmo e vedemmo, come immagine apparsa agli astronauti all’apertura di un oblò della nave spaziale, ecc. È un modo, per Notari naturalissimo, di accogliere i temi del tempo, farli combaciare con l’opera, riflettere così e interpretare i fatti storici contemporanei.

    Un rapporto così immediato con le avventure spaziali di questi anni non rimaneva naturalmente, in un artista sempre portato a trasferire tutto in un al di là, a tendere cioè ai fini ultimi, ai simboli estremi, non rimaneva fine a se stesso, ma diventò lo spiraglio attraverso il quale il mondo di Notari si apriva alla visione cosmica, a quella che è appunto la sua ultima stazione d’arrivo. Per Notari però il cosmo non poteva essere l’angoscia, il vuoto, il buio, ma una presenza infinita dello spirito; non cieca esistenza della materia, ma spazio in cui ogni cosa è determinata, cioè ha la sua causa. (...)

 

Roberto Tassi, Notari. 10 tavole a colori 1968-1970, Edizioni Galleria delle Ore, Milano, 1970.

 
     
     
 
Documenti  
 
  Grafica Giovane, catalogo della mostra, Square Gallery, Milano, 9-22 gennaio 1971.   
     
     
     
   Processo dell'Ora X in 2 tempi, 1966, grafite su carta, cm 60 x 45  
  Processo ai mangiatutto, 1966, china su carta, cm 17 x 26