romano notari

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  Apparizione dello Spirito: Natività, 1981, olio su tela, cm 150 x 120  
     
     
     
 
Antologia critica
 
 

(...) A ben vedere, anche in questo secondo ciclo, intitolato Apparizione dello Spirito (come del resto in tutta la sua opera), la meta cui aspira l’artista è la medesima: giungere ad esprimere l’ineffabile (in questo senso vanno letti i numerosi riferimenti al Paradiso dantesco proposti dalla critica; e forse non è privo di significato il fatto che questi dipinti sfuggano all’obiettivo fotografico); dar corpo e immagine alla sostanza spirituale della vita attraverso il mistero insieme terreno e divino del Vangelo. Da un punto di vista più propriamente stilistico, questi ultimi dipinti ripropongono alcune costanti di Notari: il colore aspro e accecante, innanzi tutto, il giallo-arancio fosforescente di lui caratteristico; l’impiego della luce che, come ha bene osservato Roberto Tassi, non solo genera essa stessa lo spazio, ma con esso s’identifica: la luce, insomma, come essenza medesima della pittura. Poi l’amore non mai tradito per la linea curva, ellittica, ovoidale, che lo riconduce quasi naturalmente alla grande tradizione del Manierismo (anche il tema erotico della Leda fu assai diffuso nel Cinquecento) e alla linea “serpentinata”, qui involuta e intrecciata con i rabeschi languidi e preziosi del Liberty e con arcane suggestioni di matrice simbolista e surrealista.

 

Francesco Porzio, presentazione in Romano Notari. Opere recenti, catalogo della mostra personale, Galleria Bergamini, Milano, aprile-maggio 1982.

 
     
     
     
    Apparizione dello Spirito: Incredulità, 1981, pastello su carta, cm 168 x 115  
  Apparizione dello Spirito: Resurrezione 1981, olio su tela, cm 150 x 120