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Metamorfosi d'amore, 1977, olio su tela, cm 100 x 137 | |||||||
Antologia critica |
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(...) L’uccello è il protagonista di tutta la pittura di Notari, anzi proprio di ogni sua opera, fin dai primissimi disegni del suo primo fare una figura su un foglio: ed ha assunto via via vari aspetti, varie “presenze”, varie incarnazioni. Ho cercato altrove di penetrare in parte nella complessa rosa di significati di cui l’uccello è in questa pittura, portatore: uccello reale, uccello come “centro di cosmicità”, come presenza angelica, come simbolo umano, come focolaio di vita, come adorato e adorante, come “illuminante”. In questo ciclo l’uccello-cigno è tutte queste cose, ma è anche soprattutto il punto della metamorfosi del divino nel terrestre, il terrestre che espone la sua interiorità divina, è la presenza del Dio nel rapporto amoroso; e non si distingue dalla donna che è la stessa cosa nella sua forma accogliente, nella sua sublimazione di vita. Ma l’uccello è anche Notari stesso, una identificazione piuttosto che un autoritratto, l’ordinatore della creazione, l’assistente all’opera, al compiersi dell’opera, fino ad un punto che potrebbe portane ad una interpretazione alchemica. (...)
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Documenti |
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Romano Notari, (testo di F. De Santi), catalogo della mostra personale, Galleria La Nuova Città, Brescia, dal 21 aprile 1979. ![]() |
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Via Sole?, 1978, tempera su carta, cm 58 x 40 ![]() |
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